Caso Cucchi, striscione contro Tedesco: "Nessuna pietà, sei la nostra vergogna". Equivoco sul web
Nella notte, sul cavalcavia che porta nel centro di Brindisi, è stato affisso uno striscione contro Tedesco, il carabiniere che ha finalmente confessato.
Era stato attaccato già quando si venne a sapere che era indagato. Ora che ha deciso di collaborare, rompendo il numero di silenzio attorno al pestaggio di Stefano Cucchi, nella sua città compare nuovamente una scritta offensiva nei suoi confronti. Nella notte, sul cavalcavia che porta nel centro di Brindisi, è stato affisso uno striscione contro Francesco Tedesco, il carabiniere imputato per omicidio preterintenzionale che accusa i colleghi Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro di aver picchiato il geometra romano arrestato il 15 ottobre 2009: “Per l’infame nessuna pietà, sei la vergogna della città. Cucchi vive", si legge sullo striscione rimosso dagli agenti della Digos nella mattinata di domenica. I poliziotti hanno anche avviato accertamenti per risalire agli autori del gesto.
La firma - si legge su Ilfattoquotidiano - è quella degli ultras del Brindisi Calcio, la stessa che compariva accanto a una decina di scritte che a gennaio 2016 furono realizzate in città poche ore dopo la diffusione della notizia relativa all’indagine che coinvolgeva Tedesco e che ora lo vede imputato per la morte di Cucchi. Sul web però, si è generato un equivoco: il motivo dello striscione non è per il fatto che il carabiniere abbia parlato, come ha detto erroneamente qualcuno, ma perchè lo ha fatto con 9 anni di ritardo.
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